Anche quest’anno a Martirano Lombardo, piccolo comune dell’hinterland lametino, il 23 maggio, ricorrenza della Strage di Capaci, è stato all’insegna del ricordo dei giudici Giovanni Falcone, venuto a mancare in quell’occasione, e del suo collega ed amico Paolo Borsellino morto 57 giorni dopo. L’associazione “Non mimosa ma girasole” ha voluto ricordarli con una manifestazione che ha visto la partecipazione delle scuole dell’Istituto Comprensivo Don Lorenzo Milani di Martirano, delle istituzioni locali e di Don Giacomo Panizza, fondatore e presidente dell’associazione “Progetto Sud”.
“L’obiettivo che ci eravamo prefissate era quello di dare il nostro contributo, come abbiamo fatto gli scorsi anni, all’educazione alla legalità nelle scuole perché è proprio sulle nuove generazioni che bisogna fare affidamento facendo conoscere quali sono i modelli da seguire”. Sono queste le parole di Felicia Villella, portavoce dell’associazione “Non Mimosa ma girasole”.
“La legalità è spesso associata alle istituzioni, ma a mio parere la legalità non è solo il rispetto delle leggi, è anche etica: lavoriamo quotidianamente con la legalità, è il semplice rispetto delle regole, se ognuno di noi svolgesse con diligenza il proprio lavoro sarebbe un grandissimo esempio di legalità. Con l’evento odierno, vogliamo che i bambini capiscano che devono essere fieri di essere italiani e che devono combattere per tenere alto l’onore del nostro Paese, come ha fatto il giudice Falcone e fanno oggi molte altre persone, come Don Giacomo Panizza”.
Quest’ultimo, ospite d’onore della manifestazione, in questa giornata dedicata alla memoria dei due giudici siciliani ha ribadito il suo pensiero sul fenomeno mafioso calabrese: “In Calabria l’incapacità di interpretare e contrastare il fenomeno mafioso dipende da diversi fattori. In questa regione oltre alla mancanza di tribunali con tutto l’organico vi è soprattutto la mancanza di chi può catturare i criminali e il non fare operazioni di intelligence che permetterebbero la caccia non all’altro ma al mandante dell’altro”. Una Calabria che per Don Panizza non è solo legata al fenomeno mafioso, ma è anche Paradiso: “Quando dico che in Calabria c’è il paradiso non intendo quella pubblicità dove si beve il caffè sulle nuvole ma intendo quel sudore, quell’impegno, quella fatica di volersi bene specialmente quando manca il lavoro e mancano tante opportunità. Io in Calabria questo lo vedo e lo chiamo Paradiso, un paradiso che va sostenuto ed allargato”. Simbolica è stata nel corso della manifestazione, la donazione da parte dell’associazione di una corona di alloro, posta ai piedi dell’albero Falcone, un albero normale ma che con il passare del tempo è diventato speciale e che, come quello di Palermo, continua a mantenere vivo il ricordo di Giovanni Falcone anche a Martirano Lombardo.
A chiudere la manifestazione, sono stati i bambini che, come i loro coetanei arrivati a Palermo con la nave della legalità, hanno lanciato simbolicamente dei palloncini al cielo in onore di Falcone e Borsellino. Palloncini verdi, simbolo della speranza che quello che è avvenuto 22 anni fa non avvenga più, rossi, come il colore del cuore e bianco, il colore degli angeli in uno scambio reciproco fra bambini, angeli terreni e Falcone e Borsellino, angeli celesti. Un gesto semplice ma di grande importanza che ci ricorda che gli eroi non sono quelli che fanno qualcosa di straordinario, ma sono quelli che fanno il loro dovere fino in fondo, perche essi, proprio come dice un salmo, sono “Alberi piantati lungo corsi d’acqua che daranno frutto a loro tempo, le loro foglie non cadranno mai e riusciranno tutte le loro opere”.
PEPS AIELLO