Da cittadino, prim’ancora che da consigliere regionale, mi sento mortificato dalla piega che sta assumendo la vicenda relativa ai lavoratori di Calabria.itLicenziare non può essere, e non dovrà essere, la soluzione ad un problema che la Regione –in tempi non sospetti e a seguito di legittime proteste- si era impegnata a risolvere in altro modo.Il licenziamento
in tronco di ben 130 madri e padri di famiglia è infatti una scappatoia avvilente e intollerabile per un contesto civile.Ma è anche un’offesa alla politica e alle istituzioni in un momento nel quale s’avverte da piu’ parti la necessità di fare fronte comune per scongiurare la detonazione di ulteriori “bombe sociali”. La vicenda di Calabria.it non può essere liquidata dalle parti politiche piu’ responsabili e diligenti con una mera attestazione di solidarietà corale o, peggio, con vane rassicurazioni . Il consiglio regionale insieme alle competenti commissioni per materia ha il dovere di elaborare immediatamente un piano che- dati e strumenti legislativi alla mano- possa fronteggiare con spirito di concretezza il disagio nel quale sono precipitati i lavoratori della società in questione. La massima assise calabrese è chiamata a indirizzare con forza l’esecutivo sulla strada di una soluzione efficace. Una soluzione che può essere rinvenuta all’interno della mission stessa di Calabria.It, il cui contributo all’innovazione nonché all’avanzamento tecnologico del settore imprenditoriale calabrese non può essere cestinato per un mero calcolo contabilistico o per il capriccio di qualcuno. Né tantomeno lo spirito di responsabilità della politica , che deve accomunare le migliori energie , al di là degli steccati tra maggioranza e opposizione, può delegare ad un management regionale, qualunque esso sia, il potere di vita e di morte sui rapporti contrattuali di centinaia di lavoratori.