Questa notte é stato dato fuoco all’elemento simbolico più rappresentativo di Conflenti. Si tratta dei resti dell’Olmo che era sistemato dietro dietro il colonnato del Santuario e che per più di 500 anni ha “presidiato” il sagrato della Chiesa della Madonna della Quercia, offrendo ombra ai cittadini di numerose generazioni che ne facevano un punto di riferimento quotidiano,
andandosi a sedere sul muretto rotondeggiante che ne perimetrava la sua ampia base. Anche il grande poeta Vittorio Butera ne trasse spunto per qualche poesia di successo”. Così il primo cittadino di Conflenti Giovanni Paola ha annunciato, su Facebook, il vile atto. “Saranno attivate – aggiunge – tutte le misure più idonee per individuare i colpevoli”. Il Sindaco di Conflenti, propone inoltre, “un beneficio per chi dovesse aiutare, in modo tangibile, all’individuazione dei delinquenti che hanno questa notte incendiato l’albero e, con essa, tutta la storia della nostra Comunità”. E lancia un appello al Comandante della Stazione di Conflenti, Leonardo Citino, affinché riesca ad assicurare alla giustizia i colpevoli.
I cittadini proprio in questi mesi avevano dato avvio ad una raccolta fondi, il cui ricavato doveva servire per costruire una teca protettiva affinché il secolare albero venisse riparato dalle intemperie, non immaginando che l’olmo doveva essere protetto dalla mano dell’uomo. Alcuni volontari si sono subito attivati per spegnere il fuoco, ma ormai parte dell’albero è stata bruciata.