Mentre scivoliamo con le dita sugli schermi di un tablet come aliscafi, l’arca di Noè va in pensione proprio quando la tempesta potrebbe essere appena cominciata. “Fine del supporto”, un capolinea storico per Windows Xp, per il quale da oggi non sarà disponibile nessuna assistenza o correzione per contrastare nuovi virus o programmi spyware, inventati per rubare informazioni sensibili e personali. Già, proprio lui, il sistema operativo nato nel 2001 per fornire una ”Xp”, una esperienza più coinvolgente in quella che era una epoca di computer tradizionali da proiettare verso un futuro social e connesso senza fili. Quel che poi è successo, grazie ad una interfaccia facile da usare che ha convinto ad investire in progetti per tutti, come Facebook o Youtube, nati nell’epoca Xp e che devono tutto ad un ambiente che sappiamo essere ormai vecchio, ma non immaginavamo diventasse un problema di dimensioni colossali. Il programma della collina verde e il cielo blu oggi diventa ufficialmente insicuro, fragile, ma purtroppo resta ancora ovunque. Nonostante tre differenti prodotti (Vista, 7 e 8) abbiano tentato di raccogliere la sua eredità, Xp risulta installato su un terzo dei computer del mondo, circa 400 milioni di PC recensiti ufficialmente, a cui ne vanno aggiunti almeno altrettanti figli dell’abbondanza che da sempre ha accompagnato un programma facile da ottenere in versioni pirata. Anche loro, comunque nei guai.
LE DIFESE
Tim Rains, direttore del gruppo Trustworthy Computing di Microsoft avvisa che «Già dal mese successivo al ritiro di Windows Xp criminali informatici di tutto il mondo inizieranno a verificare se tutti i punti deboli dei sistemi operativi più recenti siano invece ancora presenti su Windows Xp». Tutto questo senza che nessuno si occupi di rendere disponibile alcuna difesa. Neppure i produttori tradizionali di antivirus, questo è chiaro, invogliati dalla stessa Microsoft ad investire su prodotti più recenti. Le sorprese non mancano, perchè è il Wall Street Journal a dirci che Windows Xp è ancora presente su circa il 10% dei computer governativi Usa, dunque nel cuore del potere, ma banalizzando anche all’Italia, la situazione appare intricata com’è. Il 24% delle piccole e medie imprese nostrane ha installato questo sistema operativo sull’80% dei propri pc. La percentuale sale oltre il 30% nel Centro Sud e arriva a punte del 50% per esempio in Puglia.
Il privato può reagire, ma il settore pubblico ha perfino l’ostacolo della spending review. Windows Xp nelle sue diverse versioni dirige una galassia di apparecchi che va dalla banale biglietteria elettronica fino alle più sofisticate apparecchiature ospedaliere come una TAC, non aggiornabili a costi ragionevoli e senza neppure alternative valide sul mercato.
LA FINANZA
Difficile e spigolosa la questione Xp diventa anche negli ambienti finanziari, dove rischia di abbattersi come una mannaia sulla sensazione di fiducia che i consumatori ripongono nella moneta elettronica. In sintesi, il 95% dei bancomat utilizza questa versione di Windows, una percentuale da analizzare con i giusti distinguo, ma sensata. Secondo Carlo Mauceli, National Digital Officer di Microsoft, non tutti gli sportelli utilizzano la stessa versione. Quella critica è l’edizione Windows Xp Professional for Embedded Systems, il cui supporto terminerà appunto l’8 Aprile. Ma la versione successiva, Windows Xp Embedded Service Pack 3, per esempio, andrà definitivamente in pensione il 12 Gennaio 2016. Sembra esserci tempo, ma meno per le contromisure. Negli Stati Uniti le autorità federali hanno già intimato agli istituti bancari che, in caso di qualsiasi tipo di furto di informazioni dei correntisti a causa del mancato aggiornamento del sistema operativo, la responsabilità penale ricadrà esclusivamente su di loro. In Italia, a vigilare sarà il Garante della privacy e il Consorzio Bancomat ha rassicurato sulla affidabilità dei 40.000 sportelli sul nostro territorio. Royal Bank of Scotland, HSBC, Barclays and Santander hanno invece scelto la via maestra, aggirare l’ostacolo e pagare a Microsoft un supporto di sviluppo, in sostanza di prolungare la protezione dei propri apparecchi Windows in forma privata, come una assicurazione sulla vita.
BOTNET
Accordi e avvocati saranno invece inutili per arginare il fronte più pericoloso nell’uscita di scena di Windows Xp, un vero lato oscuro della rete su cui punta il dito James Forshaw, esperto della Context Information Security, che garbatamente ricorda delle decine di milioni di computer con il vecchio sistema operativo sono ancora circolanti sul mercato cinese, tendenzialmente mai aggiornati e dunque terreno florido per il più perfido dei disegni di pirati informatici attrezzati e creativi. Gli esperti definiscono botnet una rete di pc che agiscono sotto un controllo unico per sferrare attacchi come fosse un esercito in grado di intasare anche le strutture web più grandi come i siti di banche, governi e organizzazioni internazionali. Allontanandoli molto dalla pace di colline verdi.
Gianluigi Giannetti
Fonte: www.leggo.it