NEW YORK – Undici operai sospesi a 260 metri dal suolo. Sono in pausa pranzo, mangiano, bevono e fumano come se sotto i loro piedi ci fosse un solido terreno. La foto scattata il 20 settembre 1932 al Rockfeller Center di New York è conosciuta in tutto il mondo. Sconosciuti sono, o meglio erano, gli uomini immortalati sulla trave. Sono operai, la maggior parte immigrati europei, e in ottant’anni su di loro sono fiorite numerose leggende. Solo pochi mesi fa alcuni di loro hanno trovato finalmente un nome.
Merito dei fratelli Sean ed Eammon O’ Culain, che durante le riprese di un documentario nel Nord dell’Irlanda, nel 2011, si sono imbattuti nella celebre foto in un pub. Sotto c’era scritto, in corrispondenza del primo operaio a destra, “questo è mio padre Sonny Pat Glynn”. Al pub sono riusciti a recuperare un numero di telefono di Boston, all’altro capo c’era il figlio dell’uomo con la bottiglia e non aveva dubbi: non solo quell’uomo era suo padre, ma per di più l’ultimo uomo a sinistra era suo zio, Matty O’ Shaughnessy. Entrambi emigati in America in cerca di fortuna.
Tra le foto dell’archivio Corbis ci sono altri nomi: la foto sulla trave non è l’unica scattata quel giorno, e in un’altra ci sono quattro uomini. Dietro ci sono i nomi, e due di loro sono anche sulla trave: sono Joe Curtis, il terzo da sinistra, e Joseph Eckner, il terzo da destra.
Fonte: www.leggo.it