Coniugare design ed integrazione sociale, per realizzare un progetto dalla duplice valenza e con numerosi effetti positivi per l’intera comunità: Barrique, la terza vita del legno, è un progetto di design che mira a riutilizzo del legno delle botti di legno usate per invecchiare il vino per creare oggetti e arredi di uso comune. Obiettivo dell’inziativa non è solo il riciclo delle assi di rovere ma anche il riscatto dei partecipanti grazie al recupero del lavoro artigianale.Protagonista è infatti l’intera Comunità di San Patrignano, il più grande centro antidroga d’Europa, grazie al cui impegno il progetto potrà continuare a svilupparsi nel West End di Londra: è di pochi giorni fa l’annuncio ufficiale che vede coinvolti vari designer assieme alla comunità.

IL PROGETTO
Il progetto si è articolato in diverse fasi, sviluppando per oltre 30 anni un’attività vitivinicola molto intensa, giungendo a produrre annualmente anche 600 mila bottiglie di vini di pregiatissime qualità. Le barrique, grosse botti di legno di rovere francese, che possono contenere fino a 230 litri, in cui il vino è posto a riposare per l’invecchiamento, hanno vita utile mediamente pari a tre vendemmie, ed in ogni caso dopo massimo cinque anni il legno non è più utilizzabile per questo scopo.
Negli anni all’interno della comunità si è andata sviluppando una falegnameria in cui la lavorazione sia artigianale che industriale del legno ha permesso di recuperare una tradizione ed una professionalità tipica del made in Italy.
Pensando in maniera integrata ad entrambe queste attività, è nata l’idea di riutilizzare il legno delle barrique per realizzare mobili ed oggetti di design e di arredamento.
L’idea, nata da Maurizio Riva, ha permesso il coinvolgimento di numerosi designer e portando alla realizzazione di numerosi oggetti, ospitati anche nello scorso Salone del Mobile di Milano. Coinvolgendo 32 dei più famosi designer italiani, il progetto si è sviluppato grazie ad ognuno dei ragazzi di San Patrignano, che hanno lavorato alla creazione di un oggetto, e grazie alla collaborazione di alcuni sponsor che hanno così sostenuto un progetto anche di integrazione sociale.
Così grazie alla collaborazione tra Riva 1920, di Maurizio e Davide Riva che da oltre 90 anni produce mobili in legno,e la Comunità di San Patrignano, sono nati alcuni dei più bei progetti in grado di dare una terza vita al legno delle barrique.
Il catalogo del progetto è interamente scaricabile dal sito dell’iniziativa, ma riportiamo qui di seguito, a livello prettamente esemplificativo, alcuni degli oggetti realizzati.

ARREDI
Stave Table è ottenuto utilizzando il legno delle barrique come base per il tavolo: le doghe sonogirate di profilo, in modo da esplicitare pienamentela propria forma. Lo spazio tra le tavole permette l’attraversamento della luce, rendendo così possibile un’alternanza di pieni e vuoti molto particolare. La struttura metallica sottostante fissa anche il piano in cristallo, contribuendo in maniera significativa al gioco di trasparenza ed opacità alla base dell’oggetto realizzato con lacollaborazione di Giuliano Cappelletti.

Miss Dondola, nata da un’idea di Angela Missoni, è un’originale seduta mobile, altalenante, realizzata attraverso la disposizione delle tavole in legno per conformare il sedile, tenute insieme da corde di vari colori che le allineano e ne conformano la struttura.

Panca San Patrignano è ottenuta da fasce da botte accostate tra loro a conformare una seduta: in essa viene stilizzata la forma dell’onda, come tanti archetti ripetuti, derivante proprio dalla struttura stessa della barrique, reinterpretata con la collaborazione di Luca Sacchetti.

Michele è la chaise-longue nata dalla mente di Erasmo Figini per riproporre in maniera naturale tutti gli elementi caratteristici che compongono la botte: la naturalezza del legno, la curvatura delle doghe, la solidità del metallo. Si tratta di una forma pulita ed essenziale che realizza una linea sinuosa e vigorosa al tempo stesso, con grande efficacia espressiva. La base sellata è tipica del sistema di stoccaggio delle barrique, come gli incastri delle traverse, che ripropongono antiche tecniche di unione.

COMPLEMENTI D’ARREDO

Catch Me è un contenitore realizzato con lo stesso principio costruttivo delle botti stesse, in cui due un cerchi metallici con differenti profili e dimensioni tengono insieme le doghe, dando vita ad un contenitore utilizzabile in molteplici modi, e di sicuro effetto estetico. Terry Dwan sostiene con gioia e fermezza il progetto, condividendo ampiamente il concetto scuola-workshop promosso a San Patrignano: il lavoro costante della comunità impegnata a dare man forte per la ricostruzione di un nuovo stile di vita è di notevole rilievo.

Vassoio, realizzato con la collaborazione di Pierluigi Cerri, parte dalla reinterpretazione di possibili nuove forme che le strutture di base delle barrique possano raggiungere, combinate tra loro in maniera nuova e precedentemente non considerata: così le curvature che caratterizzano le doghe, nell’uso originario nelle barrique poco percepibili, vengono qui ad assumere un ruolo consistente, in quanto l’oggetto è realizzato grazie alla parcellizzazione della forma originaria, lasciando intendere in maniera abbastanza chiara la propria origine, per un complemento d’arredo di notevole impatto estetico.

Single Lamp è una lampada a led, in cui grazie all’idea del designer Paolo Pininfarina, vi è una perfetta fusione tra l’elemento della tradizione, la doga della barrique unica nella sua fattura e riproposta con la sua curvatura originale, che viene affiancata alla recente tecnologia a led, dando vita così ad un oggetto dal design ad un tempo classico ed innovativo.

Paravento Plié, progettato sotto la guida di Matteo Thun, mostra tutto l’entusiasmo del designer nel liberare la botte dalle cerchiature metalliche, per utilizzare le doghe come segmenti lignei in grado di originare, grazie ad un sapiente gioco di alternanza di pieni e vuoti, una struttura pieghevole che, per la presenza di parti concave e convesse, può assumere diverse configurazioni secondo l’esigenza del momento.

EVOLUZIONI FUTURE
Grazie al successo di questo e di altri progetti simili, James Burrell, interior designer londinese ed architetto del Terminal 5 dell’aeroporto di Heathrow, dopo aver visitato San Patrignano in occasione del WeFree Day, ha deciso di dedicare un suo locale ad Heatrow, nel centro di Londra, alle attività della associazione londinese legata alla comunità, data la notevole qualità dei manufatti realizzati.
Il locale sarà un luogo importante per l’esposizione dei manufatti delle linee di design, oltre ad essere un importante punto di contatto e primo aiuto per coloro che vorranno chiedere sostegno alla comunità.

Fonte: http://www.architetturaecosostenibile.it

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