Una decina di giorni addietro il Consiglio Comunale di Lamezia T. ha appositamente discusso della situazione della Fondazione Terina.
Lo scopo dell’incontro era quello di sollecitare una soluzione per i lavoratori della Fondazione che non percepiscono lo stipendio da più di sette mesi.
La quasi totalità degli interventi ha sollecitato l’applicazione della L.R. 24/2013 che prevede l’assegnazione dei lavoratori che non siano ricercatori o amministrativi ad altre strutture regionali.
Il dibattito ha evidenziato le difficoltà di trovare soluzioni che consentano di applicare la legge regionale.
E’ stato detto che tale personale per essere accolto da altri enti in house della Regione Calabria dovrebbe essere accompagnato da una “dote” di circa un milione di euro che la regione dovrebbe riconoscere per l’accoglienza di questi lavoratori..
Tutta la discussione si è incentrata sull’applicazione della legge, quindi il ritornello è stato trasferimento del personale in eccedenza per garantirgli lo stipendio Qualcuno ha accennato ad una proposta alternativa che salvaguardasse i livelli occupazionali ma nessuno l’ha ripresa perché impopolare. Questa proposta riguarda la modifica della Fondazione Terina da ente in House della regione in Ente di Ricerca , che si deve trovare le commesse ed il lavoro sul mercato. La proposta mi è sembrata degna di attenzione pur essendo la totalità dei lavoratori fortemente contrari.
E’ comunque comprensibile che nella situazione in cui versano i lavoratori di Terina che si pagano una volta o due all’anno si miri ad andare in altro ente, sempre pubblico, che garantisca lo stipendio mensile.
Ma l’assegnazione ad altro Ente si scontra con la realtà dello stato di precarietà e indebitamento nel quale versano i potenziali Enti accoglienti .
Questi andrebbero chiusi tutti in quanto producono milioni di euro di debiti che pagano i calabresi, migliaia di precari ma producono anche migliaia di voti e quest’ultimo aspetto è quello fondamentale che ne garantisce l’esistenza nonostante i buchi di bilancio.
Se però chi dovrebbe accogliere gli esuli di Terina non paga da mesi il personale e richiede più o meno un milione di euro all’anno alla Regione Calabria per garantire gli stipendi aggiuntivi ,induce a qualche riflessione.
Per la Regione Calabria, che raschiando il fondo del barile, cerca di trovare il milione di euro all’anno, da dare all’ente che accoglierà i lavoratori, non sarebbe più facile invece stanziare euro 400.000 che è quanto manca ogni anno alla fondazione Terina per pareggiare le uscite considerando che incassa annualmente euro 800.000 dall’utilizzo degli immobili .
Il paradosso è che si cerca di racimolare un milione di euro quando ne sarebbero sufficienti 400.000 euro.
Questi fondi che mancano si possono trovare in maniera molto semplice e cercheremo di dimostrare come . Ma in calabria si cerca sempre la via più complessa , più contorta invece che quella più semplice e diretta. I “ bizantinismi” sono difficili da estirpare
La Regione può indirizzare su Terina le commesse di ricerca e analisi che invece vengono fatte presso università fuori regione e che si dice ammontano a circa tre milioni annui.
La Regione Calabria nel finanziare i progetti alle imprese agricole, può concedere a queste un voucher di ricerca da spendere presso la Fondazione Terina..Una volta completata la ricerca e garantito il servizio la Fondazione incasserà dalla Regione il corrispettivo per i voucher esibiti. Così la Fondazione potrà continuare a restare soggetto in house ricevendo commesse soltanto o in maniera esclusiva dalla Regione Calabria.
Questo però presuppone che la Fondazione Terina sia in grado di soddisfare la domanda di ricerca e di analisi che viene dal mondo agricolo, ma sarebbe un’alternativa concreta alla ipotesi di privatizzazione , che non è comunque da demonizzare.
La Regione Calabria oggi che a Terina a all’Asi governano due Commissari nominati dalla Giunta Regionale, si può impegnare a far utilizzare meglio il personale addetto al momento alla vigilanza e manutenzione della Fondazione Terina e far loro svolgere queste funzioni anche per tutta l’area ASI e quindi ricavare altre entrate Quasi certamente si scoprirà che gli incassi ammonteranno a più di quanto necessario e ci sarà bisogno di avere più addetti per garantire le commesse dell’ASI per la vigilanza e la pulizia e la manutenzione dell’area.
La Regione Calabria può assegnare alla Fondazione Terina , come ha fatto e fa con Fincalabra, Calabria Lavoro e Field la gestione di linee d’azione del Por Calabria specialmente quelle del comparto agricolo garantendo così lo stipendio non solo agli attuali lavoratori ma certamente anche ad altri giovani che potranno essere assunti.
La Regione Calabria può far diventare la Fondazione Terina, un polo di eccellenza per la formazione post-universitaria garantendo tutti servizi di accoglienza di segretariato ed altro per i master post-universitari da svolgere nei locali della Fondazione e finanziati e localizzati presso Terina dalla Regione con le risorse del POR 2014-20, sollecitando altresì anche la realizzazione di Master inter-universitari che vedano impegnati dipartimenti di tutti gli atenei calabresi.
Si possono inoltre utilizzare i locali disponibili per incubare spin off e start up innovative che potrebbero nascere dalle imprese localizzate nell’area industriale, dal Distretto Matelios che si occupa di nuovi materiali per l’energia alternativa, del Distretto Agroalimentare e di altro anche nel comparto della Logistica. ,
La Giunta Regionale si potrebbe impegnare affinché il Grande Progetto “ Aeroporto,Stazione FS, Germaneto, Catanzaro Lido previsto nel Por Calabria e nel Pon Infrastrutture diventi il Semplice Progetto Utile Terina. Aeroporto-Stazione FS- Lamezia Centro – Germaneto-Catanzaro Lido, dove per Lamezia Centro si intende la nuova stazione di Nicastro-Sambiase da realizzare indicativamente in un’area posta circa un km a valle del municipio edella nuova Cattedrale di Lamezia.
Si verrebbe a realizzerà così un’asse viario al servizio di tutta la regione capace di collegare il porto di Cz Lido , la Cittadella Regionale ,l’Università Magna Grecia, l’Aeroporto, la Stazione Centrale,l’ Area industriale ( che potremo far diventare con i Fondi del Por Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata) il Centro Inail ( se verrà attivato in questo millennio) e avremo trasformato TERINA e L’ASI nella Cittadella Dell’ALTA FORMAZIONE E DELL’INNOVAZIONE.
Così Terina sarà salva e riqualificata e potenziata, potrà occupare ricercatori di grande professionalità provenienti da fuori regione ed occupare anche molti di quelli che si specializzeranno attraverso i Master .
Tutto ciò vuol dire avere una strategia, un Piano in antitesi con le proposte dei salvatori di Terina che abbiamo ascoltato con rispetto . Ci rendiamo conto di andare contro corrente ma non sempre il pensiero dominante è dalla parte della ragione. Il saggio ammoniva :“Tagliando corto, da sempre me ne sono accorto, la ragione è sempre dalla parte del torto”
Questa mia nota è un Invito alle Istituzioni e ai cittadini di tutto il Lametino ad avviare con rapidità una riflessione comune sulla necessità di salvare Terina in primis da chi la vuole smembrare pensando di salvarla per farla diventare un pilastro su cui costruire il futuro di Lamezia e della Calabria.
SOLO UN PIANO PER LAMEZIA PUO’ SALVARE TERINA.
Inoltre, mi chiedo, il MASTERPLAN per il SUD di RENZI prevede un Piano per la Calabria che la Regione deve predisporre. Ci chiediamo : Lamezia e il Lametino ci saranno? Saranno ascoltati.
Facciamoci sentire prima che tutto venga deciso a tavolino.
Emilio Mastroianni