Negli Stati Uniti è già stato vietato da tempo, ma nel nostro paese un farmaco che dovrebbe curare l’artrite, ma può avere effetti devastanti sul fegato, è ancora in vendita. Si tratta di Arava, un prodotto per la cura dell’artrite reumatoide che, a causa di un principio attivo, il leflunomide, può avere effetti collaterali devastanti per il fegato. Per questo motivo gli Stati Uniti lo hanno già vietato, ma in Italia la vendita è autorizzata dal 2009. I medici considerano Arava ben più pericoloso di Aulin, il celebre antidolorifico vietato dopo aver scoperto che, se assunto in grandi quantità, aveva effetti molto simili. C’è anche un caso di morte dovuta a questo farmaco: quella di Manuela, 18enne veneziana morta nel 2002 per necrosi del fegato. La ragazza, che aveva dolori ossei soprattutto alle piccole articolazioni, si sottopose al trattamento con Arava per 10 mesi. Durante la cura non migliorò, ma continuò il trattamento, fino alla morte, avvenuta in ospedale. Il referto medico ha accertato che Manuela è morta per necrosi al fegato, e sono stati gli stessi sanitari del’Asl 13 a relazionare al ministero della Sanità l’uso del farmaco collegandolo al decesso della giovane. La famiglia non si è data pace, ha passato diverso tempo a cercare un medico che potesse opporsi ad un’Asl su un farmaco ancora legalizzato. La sentenza del giudice di Dolo ha dato però ragione ai famigliari di Manuela condannando l’azienda, e indirettamente il medico, a risarcire la famiglia con 500 mila euro.
Fonte: www.leggo.it