Continua la Festa di Comunità di Felici & Conflenti dedicata alla trasmissione orale delle musiche della Calabria tirrenica centrale che fino a sabato animerà il paese del Reventino.
Attesissimo l’incontro di oggi con Francesco Erbani che alle 17.00 in piazza Chjianiattu presenta in prima nazionale la sua ultima pubblicazione edita da Einaudi dal titolo “L’Italia che non ci sta. Viaggio in un paese diverso”. Il viaggio in Italia di Erbani racconta le realtà di chi non si rassegna e organizza da sé il futuro, una passeggiata nella Penisola che dalle valli venete arriva fino in Calabria per ritrarre la realtà di Felici & Conflenti.
«Un viaggio in luoghi in cui è possibile osservare un’Italia in movimento, che ripopola luoghi abbandonati e custodisce un bene culturale – scrive Erbani – Il punto di vista che anima il viaggio è essenzialmente dal basso: il mestiere del cronista detta numerose regole, fra le quali devono primeggiare l’andare a vedere, l’ascolto, il contatto diretto […]. Il viaggio si nutre delle storie concrete di persone e degli spazi in cui esse agiscono, storie individuali, piú spesso collettive, di relazioni con l’ambiente, di interlocuzione e di conflitti»
A dialogare con l’autore l’antropologo Vito Teti e il giornalista Antonio Cavallaro.
Al mattino proseguono invece i laboratori “La danza del Reventino” a cura di Andrea Bressi e Serena Tallarico, “Zampogna della Presila” di Christian Ferlaino e Giuseppe Muraca, “Organetto” diretto da Giampiero Nitti e Francesco Mancuso, “Canto Tradizionale” di Giuseppe Gallo e “Introduzione alla Lira” di Francesco Denaro.
Consueto appuntamento con il pranzo alle ore 13.00 nella Villetta Comunale e la sera spazio a musica e danze: alle 20.00 da piazza Visora si parte verso il Laghetto la Smorfia, in località San Mazzeo, per la cena sociale imbandita dall’associazione Una voce Tante voci e a seguire Canto Antico in concerto con “Polifonie Metropolitane”. Innestare le radici della musica popolare del Sud Italia nel giardino metropolitano e cosmopolita di Milano per tramandare la secolare tradizione della tarantella e della tammurriata, in una rilettura contemporanea, è la causa sposata da Canto Antico, quintetto di musicisti guidati da Armando Illario e Francesca Di Ieso.