Ci dispiace dissentire nuovamente, ma il primo cittadino di Conflenti, ormai notoriamente “non Dottore” se non per i parcheggiatori abusivi napoletani, pensa che le querelle, di qualunque natura, possa chiuderle o aprirle a suo piacimento. Già probabilmente perché è abituato ad una platea, che con atteggiamento agnostico ‐ senza conoscenza – (questa volta dal greco), si ferma all’apparenza delle cose o a quel punto della conoscenza del “sentito dire” o meglio “lo ha detto lui…!!!” E allora la fortuna, non di essere laureati (perché la maggioranza di noi non lo è), ma quella di avere occhio critico e desideroso di conoscere la verità ci fa diventare “contestatori” quando contestatori non siamo, ma semplicemente genitori. E’ nella profonda consapevolezza di “sapere di non sapere” che abbracciamo la tesi di Socrate: quella della “docta ignorantia”, esposta dallo stesso Socrate in un momento drammatico della sua vita, durante il processo che porterà alla sua condanna a morte. E allora anche noi nel momento della condanna a morte della scuola di San Mazzeo abbiamo deciso di chiedere e provare a capire le otivazioni di un gesto che noi comuni mortali definiremmo folle, ma che nello spirito di un profondo e smisurato amore per Conflenti altro non è che l’ennesimo gesto inconsulto di un folle innamorato verso l’amato. Da ciò, continuando sull’esempio di Socrate, abbiamo letto e riletto l’articolo di Serafino (meglio di dottore, suona meglio) e abbiamo capito ancora una volta di capire che non abbiamo capito nulla. Sì, scusate il giro di parole, ma un giorno esce un articolo dal quale apprendiamo che l’edificio di Passo Ceraso è destinato alle sole scuole medie di Conflenti centro (San Mazzeo non ne ha); un altro giorno esce un nuovo articolo in cui si richiama il famigerato “Decretum Principis” e viene fuori che pur essendo scritto in italiano noi per l’ennesima volta non lo abbiamo compreso perché, a meno di una nuova nota che smentirà anche questo, l’edificio di Passo Ceraso è stato concepito (….. in prospettiva di tutela, di difesa, di protezione e di salvaguardia dell’istituzione scolastica nel territorio di Conflenti) e nella logica di un polo unico, e qui ritorna allora San Mazzeo a Passo Ceraso, nella eventualità di una contestazione per insufficienza di alunni nei due plessi di Conflenti e San Mazzeo. Però per tornare a Napoli ci viene da dire: “ ‘cca nisciuno è fesso!!! Abbiamo ancora una volta due verità, e allora delle due quale??? La prima: potrebbe essere che questa struttura viene realizzata solo nella ipotesi sfortunata in cui la politica di ridimensionamento e di organizzazione dei piccoli centri dettata dall’alto, ci costringa ad accorpare i plessi per avere i numeri (se li abbiamo) per garantire il prosieguo delle attività scolastiche. E allora sarà un’opera buttata lì, in mezzo alla campagna in attesa che qualcuno si ricordi di lei e che il tempo nel frattempo logorerà come ha già fatto con altri edifici nel territorio comunale. La seconda: visto che ormai è stata realizzata e non è logico lasciare in mezzo alla campagna l’ennesima cattedrale…questa volta nella campagna, la utilizzeremo e allora dovranno convergerci per forza le scuole di San Mazzeo e di Conflenti, altrimenti i numeri non ci sono. Ma diciamo che a noi genitori, non contestatori, questa cosa non ci interessa più. Abbiamo capito che non capiamo; che a tutti i costi si vuol far passare questa come una battaglia politica, ma ci teniamo a precisarlo, dietro il genitore 1 e dietro il genitore 2, c’è un genitore che ha messo nome e cognome e se qualcuno di noi in passato si è ricoperto della macchia del peccato di aver fatto politica in questo paese, l’avrà sicuramente fatta male, ma indubbiamente meno peggio di chi la politica la fa attualmente. E vogliamo spingerci oltre e fugare ogni dubbio, dalla politica siamo stati lasciati soli ieri e vorremmo essere lasciati soli anche da domani. Restano i fatti e sono questi, perché da buoni contestatori vogliamo testimoniare i fatti, e apriamo una parentesi, visto che l’altra volta non abbiamo scritto in latino per suggerire che contestatori deriva dal latino contestari che letteralmente significa: chiamare a testimonio.
- Siamo rimasti nel Plesso di Cinque Palmi pur non avendo garantiti neppure i livelli minimi di sicurezza igienico sanitaria, pensando fosse una situazione temporanea in attesa di mettere in sicurezza l’edificio di Coscaro; abbiamo più volte chiesto e dichiarato che il nostro intento è quello di far frequentare ai nostri figli la scuola nell’edificio di Coscaro.
- Pensiamo, sicuramente sbagliando, che a fronte di tutti gli interventi realizzati per adibire la palestra dell’edifcio a classi prima, e rimediare qualche buco –aula a Cinque Palmi poi, qualche intervento idoneo sull’edificio di Coscaro si sarebbe potuto comunque realizzare in attesa del grosso finanziamento ottenuto meritatamente dal Sindaco.
Ad oggi di fronte alle polemiche inutili e alle risposte inattese da parte dell’amministrazione abbiamo preso consapevolezza che nostro malgrado, dovremo procedere al trasferimento dei nostri figli nelle scuole dei Comuni limitrofi. La nostra non è una battaglia politica, e la vera volontà politica di questa Amministrazione verrà fuori quando San Mazzeo avrà perso la scuola che nel territorio è presente da almeno un secolo. Fiduciosi che la querelle continuerà, perché l’ultima parola non rimanga a noi, ci aspettiamo ora che con lo stesso livore verremo attaccati per non avere capito delibere, articoli, proclami e comizi, perché ci siamo macchiati della colpa di non aver guardato con occhi privi di rancore politico le intenzioni e i pensieri che animano l’operato di codesta amministrazione.
Giusto!!
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