corte costituzionale

Il Porcellum non c’è più. Laddove non sono arrivati i partiti a causa dei veti incrociati è arrivata ineluttabile la sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato i due pilastri fondamentali della legge elettorale: il premio di maggioranza senza soglia e le liste bloccate.

Quello che rimane in piedi è una legge proporzionale con soglia di sbarramento e preferenze. A meno che il Parlamento non si decida ad intervenire con una nuova legge. Dubbi riguardano ora anche i parlamentari (circa 150) eletti alle scorse politiche grazie al premio di maggioranza e la cui elezione non è stata ancora convalidata. A questo punto la legge elettorale sarà sicuramente fra i primi punti di programma su cui il premier Enrico Letta chiederà mercoledì prossimo la fiducia alle Camere. Ora i partiti non hanno più alibi, sostiene il premier, che da tempo spinge perché un’intesa sulla riforma sia trovata evitando un intervento per decreto del governo.

«La decisione della Consulta – dice il ministro Dario Franceschini – spinge ancora di più il Parlamento ad approvare una legge elettorale che funzioni e dia stabilità al Paese». Così anche Alfano: «Decisione ottima. Ora non ci sono più pretesti per non cambiare con urgenza». È pur vero che la bocciatura del Porcellum in un certo senso garantisce lunga vita all’esecutivo, poiché rende più difficile un voto in primavera. Senza una legge organica non si può tornare alle urne. Ma i partiti sono lontani dal trovare una soluzione. Se Renzi diventa segretario del Pd, i democratici spingeranno per un sistema a doppio turno, che però, nella versione alla francese, difficilmente troverebbe d’accordo l’altro azionista di maggioranza, Angelino Alfano. Ncd sarebbe disposta a dire sì a un sistema con doppio turno di coalizione solo per assegnare il premio di maggioranza. Il timore dei renziani è che la maggioranza lavori in silenzio a un “SuperPorcellum”, un sistema proporzionale che sarebbe «l’humus ideale su cui perpetuare le larghe intese». Beppe Grillo è di tutt’altro avviso e ritiene necessario andare subito al voto con il Mattarellum, perchè «i partiti, Letta e Napolitano non hanno più nessuna legittimità». Secondo i grillini, le Camere sono illegittime perchè elette con un sistema incostituzionale. Al di là della sentenza della Corte che si è abbattuta sulle forze politiche, ieri è stata una giornata ad alta tensione anche in aula. Alla Camera è andata in scena una nuova protesta dei 5 stelle che hanno occupato i banchi del governo per protestare contro l’esame della ratifica dell’Accordo tra Albania, Grecia e Italia sul progetto del gasdotto “TAP”. I deputati stellati, che rischiano sanzioni da parte dell’Ufficio di presidenza, denunciano di essere stati aggrediti da colleghi del Pd. Altra vivace protesta è stata quella di Forza Italia contro i senatori a vita. I forzisti mettono in dubbio l’esistenza «degli altissimi meriti scientifici e sociali» attribuiti a Elena Cattaneo, Renzo Piano, Carlo Rubbia e Claudio Abbado.

Fonte: www.leggo.it

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