Giorgio Squinzi ha organizzato una “cena confronto” con i politici per discutere delle misure necessarie per il rilancio dell’Economia. Il M5s si defila: “Di queste cose si ragiona in Parlamento non a tavola”

ROMA – Una grande tavola imbandita, un menù certo non di “alta classe”, perchè è pur sempre periodo di spending review, e un bel bicchiere di vino che, si sa, aiuta ad avere buone idee. E di buone idee per risolvere l’ormai interminabile momento di recessione per l’economia italiana ce n’è davvero bisogno. Così Giorgio Squinzi, “nostro Signore” dell’economia, ha deciso di convocare i presidenti di Camera e Senato e i presidenti di tutte le Commissioni parlamentari. Appuntamento per martedì sera alla foresteria di Confindustria a Roma, in via Veneto, per una bella cenetta di confronto. Hanno già accettato tutti, meno uno che non sarà della “combriccola”.

E i malpensanti stiano al loro posto perché Squinzi assicura che, fra una portata e l’altra, chiarirà “i messaggi e la nostra visione a tutte le istituzioni, le nostre proposte che sono tantissime di cui dovremo parlare nei prossimi mesi, a partire dalla necessità di tagliare il cuneo fiscale. Sarà un incontro orientato al dialogo – ha (ri)sottolineato il numero uno di via dell’Astronomia – perchè la mia Confindustria è una Confindustria che dialoga, non urla nè impone”.

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Primo piatto della serata, oltre all’immancabile “cacio e pepe”, la necessità di avviare un rilancio dell’economia. Per evitare quello che Squinzi ha definito “il nostro difetto più pericoloso: una propensione quasi naturale a conservare lo status quo”. Secondo, quello metaforico, la richiesta di allegerire il peso delle tasse sul lavoro e sulle imprese: “So che c’è un dibattito in corso, noi la nostra idea l’abbiamo già esplicitata. Ancora prima di Imu e Iva – è il pensiero del leader degli industriali – ci sono altri due interventi più urgenti da fare che sono il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione e il cuneo fiscale del lavoro”.

Il menù quindi è pressochè completo: misure per fare ripartire l’economia, domanda e consumi, e strategie per rimettere in moto le aziende, partendo dall’alleggerimento della pressione fiscale sulle imprese. Come ogni buona “festa” che si rispetti, però, c’è sempre qualcosa che va storto. E a rovinare parzialmente l’atmosfera ci ha pensato Roberto Fico, grillino presidente della Commissione Vigilanza Rai, che ha declinato l’invito di Squinzi.

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“Ho ricevuto anche io l’invito del Presidente di Confindustria alla cena – ha scritto Fico sulla sua pagina Facebook – Ho deciso di non partecipare per un motivo semplice: sono convinto che il cambiamento di cui questo Paese ha bisogno debba passare anche attraverso comportamenti votati alla coerenza e al rispetto delle Istituzioni. Ho ringraziato Giorgio Squinzi per l’invito ma non credo che una ‘cena ristretta’ sia il luogo ideale per discutere dei progetti di legge e dei provvedimenti necessari per il rilancio del Paese”. Una linea subito sposata anche dal leader M5s Beppe Grillo che sul suo blog ha scritto: “Squinzi venga in Parlamento”.  

“E’ il Parlamento – ha confermato Fico – la sede opportuna. Le nostre Camere devono assolutamente ritrovare la centralità costituzionale di organo legislativo e non devono ridursi solo a ratificare i decreti governativi. E il fatto che i presidenti di Camera e Senato abbiano accettato di partecipare a questa serata mi lascia sinceramente perplesso. I temi di preciso interesse pubblico – ha accusato – devono essere discussi nei luoghi istituzionali a questo deputati, anche con la fondamentale partecipazione di tutti i protagonisti della vita economica e sociale del nostro Paese, e con la massima trasparenza”.

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“Spero che il presidente Squinzi – ha concluso – accetti invece la mia proposta. Organizziamo un incontro sulle prossime necessarie iniziative legislative ma con modalità diverse. Ho suggerito le sedi delle Commissioni Parlamentari. Aspetto, a questo punto, un riscontro”. Chissà se gli altri, invece, aspettano di sapere il menù.

Fonte: http://www.today.it/politica/cena-confindustria-politici.html

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