Il titolo dell’articolo oggi vuole essere una provocazione e per capirne il motivo vi invitiamo a leggerlo fino in fondo.
Dopo un lungo testa a testa finalmente è il grande giorno della sfida al vertice tra Conflenti e Marca, che a tre giornate dalla fine si giocano il campionato appaiate a 39 punti in classifica.
Il terreno di gioco non è dei migliori, è piovuto fino a poco prima del fischio di inizio ma il signor Accattato valuta che si può giocare quindi da il via al match
Coccimiglio schiera
Dopo una prima fase di studio è il Conflenti a presentarsi dalle parti del numero uno del Marca con delle conclusioni che però non impensieriscono la retroguardia cosentina. Al 32 prima clamorosa svista arbitrale, un tiro dall’interno dell’area di rigore di Scarpino viene intercettato con il braccio dal difensore ospite senza essere sanzionato. Dopo un minuto altra situazione limite sempre nell’area del Marca ma anche in questo caso l’arbitro non interviene. E al tramonto della prima frazione di gioco il Marca passa in vantaggio. Scattando in sospetto fuorigioco su Bartolotta P che ancora porta i segni della gomitata subita per sfuggirgli, l’attaccante beffa Mastroianni con un pallonetto dal limite dell’area. Si chiude così il primo tempo.
La ripresa vede le volpi vogliose di riprendere il risultato, così al 5’ Cicco ha una buona occasione sugli sviluppi di un calcio d’angolo ma da solo sul secondo palo non trova la coordinazione giusta e spreca in malo modo.
A cavallo tra il 10’ e il 15’ il numero 13 ospite lascia la propria squadra in 10 per somma di ammonizioni, la seconda delle quali dopo uno stop di un paio di minuti nei quali il Signor Accattato non capiva se fosse stato il 13 a commettere fallo o meno su Andrea Bartolotta. Cosa già successa in un precedente match e in quell’occasione ci fu uno scambio di persona che graziò il giocatore.
Al 20 primo cambio nelle file GialloBlu, Villella A prende il posto di Mastroianni F.
Dopo alcune sostituzioni anche nelle file ospite al 29’ Gallo si costruisce una buona occasione ma dall’interno dell’area non trova lo spunto per battere il portiere. Entrano anche Villella M per lo stesso Gallo e Serianni per Scarpino per cercare di sfruttare la superiorità numerica spostando Bartolotta P alto sulla fascia. Al 40’ una buona occasione di Serianni su una punizione dalla trequarti che dà l’illusione del gol. Di contro gli ospiti si affacciano raramente dalle parti di Mastroianni. Al 43’ deve alzare bandiera bianca Esposito per via dei crampi, sostituito da Scalese.
A causa delle continue perdite di tempo della compagine ospite l’arbitro decreta 8 minuti di recupero e al 4’ su una conclusione di Marotta dal limite dell’area non può non fischiare il rigore per un ennesimo fallo di mano. Si incarica della battuta Gagliardi che con freddezza realizza il pareggio. Le due squadre si equivalgono in campo, la classifica è lo specchio della forza simile. Su una cosa però il Conflenti viene battuto, ed è sulla antisportività. Mancano 3 minuti, c’è uno scontro di gioco al limite dell’area GialloBlu che però il signor Accattato non sanziona applicando il vantaggio essendo la palla nei piedi di Bartolotta. Gagliardi e l’avversario però rimangono a terra e quindi il gioco viene fermato per permettere le cure del caso. La ripresa del gioco però non avviene come dovrebbe succedere in questi casi, restituendo la palla a chi di era proprietà, e quindi al Conflenti. Di contro i giocatori del Marca fanno cenno che restituiranno loro la palla ed è qui che invece fanno la furbata. La difesa rimane ferma e confidando nella sportività avversaria si lascia sorprendere dal numero 17 che peraltro in evidente fuorigioco riceve la palla e completamente solo batte Mastroianni tra lo stupore generale. Naturalmente increduli giocatori in campo e pubblico sugli spalti, non si può credere che abbiano fatto questa furbata ai limiti della decenza. Ne scaturisce un parapiglia all’interno del rettangolo di gioco che l’arbitro non gestisce minimamente e anzi fischia la fine del match. I giocatori del Marca a festeggiare e quelli del Conflenti che chiedono a gran voce di far riprendere il gioco, mancava ancora un minuto e confidano ancora nella sportività avversaria e che li lascino pareggiare come il buon senso inviterebbe a fare. Così invece non è.
Ora mancano altre tre partite, i ragazzi GialloBlu dichiarano che ancora nulla è perduto, che non molleranno un centimetro perché l’atmosfera respirata oggi non può che rendere tutti orgogliosi di ciò che si è costruito in questa stagione. Un gruppo affiatato in campo, un pubblico che oggi con la loro coreografia organizzata dai ragazzi dell’Ondadurtogialloblu ha fatto venire la pelle d’oca a tutti, una dirigenza che si impegna ogni settimana per arrivare preparata a domenica.
Si è tutti uniti e non sarà una sconfitta arrivata peraltro in questo modo a scalfire ciò che si è costruito finora e a continuare a portare in alto i colori GialloBlu.
Ultima nota, si invita chi di dovere ad essere un pò più attenta nelle designazioni arbitrali, in una partita dove ci si gioca una stagione non può mandare un direttore di gara che non ha la personalità tale da poter gestire situazioni di campo che possano presentarsi vedendo l’importanza del match.
Una partita ed un campionato soffiato così farebbe male a qualsiasi squadra, qualsiasi calciatore e qualsiasi tifoso. Ma fa ancora più male nelle squadre di paese come Conflenti, un centro piccolissimo di poco più di mille abitanti dove giocano solo ragazzi del circondario senza avere nulla in cambio nemmeno un piccolo rimborso spese dando l’anima per questa squadra, dove gli sponsor e i dirigenti fanno sacrifici enormi per poter partecipare rimettendoci tempo e denaro, senza alcun interesse ma solo per il piacere di avere una squadra di calcio del paese e poter far appassionare magari un bambino a questo sport sempre più lontano ai giovani, dove i tifosi cercano in tutti i modi di sorprenderti, di farti emozionare, nonostante non siano in 200, dove non si parla di calcio la domenica ma tutta la settimana, un paese intero ti incontra e in un modo o nell’altro si finisce sempre a parlare della squadra.