Ci tengo ad esprimere il mio personale punto di vista da operatore culturale che ha deciso di vivere,  investire e mettere su famiglia nel piccolo borgo del Reventino.

In un momento storico così difficile non solo per la nostra comunità, ma per tutti i paesi delle aree interne, la scuola ricopre un ruolo di fondamentale importanza per il futuro dei piccoli Paesi. Pur non essendo genitore sento il dovere da libero cittadino di esprimere contrarietà,  intervenendo costruttivamente in relazione al trasferimento della scuola media da Conflenti Centro in contrada “Passo Ceraso”.

Ho letto con interesse la lettera dei genitori degli alunni di San Mazzeo, ma anche la replica del Sindaco che ringrazio per avermi chiarito alcuni passaggi che oggi mi portano a fare le seguenti considerazioni:

Il 2015 l’amministrazione comunale di Conflenti risultava vincitrice di un finanziamento da parte della Regione Calabria destinato,  esclusivamente,  alla messa in sicurezza dello storico edificio scolastico “V.Butera” di Conflenti centro. Successivamente, nel 2018 l’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Serafino Pietro Paola decise di delocalizzare tale finanziamento per costruire un nuovo edificio scolastico in località “Passo Ceraso”.

Questa decisione scatenò fin da subito il dissenso di molti genitori degli alunni di Conflenti centro e di San Mazzeo ma l’Amministrazione fu sorda alla voce del Popolo.

Quella protesta, che continua ad essere viva ancora oggi, a mio avviso ha validissimi motivi di esistere e di essere portata avanti. E provo a spiegare il perché.

Osservando l’identità e la forte vocazione agricola della zona collinare di “ Passo Ceraso – Annetta –Lisca”, dove esistono brillanti e produttive aziende agricole, non solo trovo grottesco pensare a nuove prospettive urbanistiche costruendo una scuola o un fiabesco parco acquatico, ma penso che un’Amministrazione lungimirante dovrebbe preservarne la predisposizione territoriale, incentivando la nascita di nuove cooperative agricole, potenziando quelle già esistenti, favorendo coltivazioni naturali e microfiliere locali. Creare un distretto, un piccolo distretto agricolo, e sostenerlo. Questo a mio avviso avrebbe dovuto fare un’Amministrazione attenta e questa riflessione l’avevo già espressa nel 2018 nella sala consiliare del comune di Conflenti  in occasione dell’incontro organizzato dal primo cittadino  “La rinascita del borgo antico di Conflenti Superiore”.

Pertanto, la delocalizzazione della scuola media  in contrada “Passo Ceraso”, che Pier Paolo Pasolini avrebbe definito uno “sviluppo senza progresso”, rischia di diventare l’ennesima “cattedrale nel deserto” della Calabria per i seguenti motivi:

– molti genitori degli alunni di San Mazzeo non hanno alcuna intenzione di iscrivere i propri figli nella nascente scuola ma preferiscono per motivazioni logistiche portarli come  da dato storico nelle sedi dei paesi limitrofi;

– i residenti del centro di Conflenti, che avrebbero potuto usufruire dell’esistente scuola di via Butera a due passi da casa, potrebbero optare di portare i propri figli nell’istituto di Martirano anziché a Passo Ceraso per pura comodità stradale;

– la zona prescelta per la costruzione del nuovo edificio scolastico è totalmente carente di servizi e, inoltre, comporterebbe notevoli disagi logistici con l’annessa riduzione delle iscrizioni;

Non avrebbe avuto più senso, come previsto inizialmente dal bando, ristrutturare la storica struttura scolastica ” V. Butera” di Conflenti centro?  Non solo perché baricentrica al paese, non solo perché adiacente alla stazione dei Carabinieri che da sempre garantiscono sicurezza alla comunità, ma soprattutto come luogo di aggregazione visto la vicinanza al Santuario e alle attività commerciali che vi gravitano intorno.

Il Sindaco di Conflenti, in un articolo pubblicato su “il Lametino”, afferma che la protesta dei genitori di San Mazzeo è infondata poiché la  struttura in costruzione di “Passo Ceraso” sarà solo ed esclusivamente la scuola media di Conflenti Centro.  Questa affermazione mi lascia di stucco: si ottiene un finanziamento per ristrutturare la scuola di Conflenti centro e invece di procedere in tal senso si va a delocalizzare lo stesso finanziamento per far nascere una nuova scuola a 5 km dal centro dove dovranno andare gli stessi alunni che avrebbero avuto una scuola ristrutturata a 100 metri da casa.

Una domanda mi nasce spontanea, svanita l’idea del polo unico, la struttura in costruzione di “Passo Ceraso”, avrà fini diversi da quelli scolastici?

Anche perché tutti sappiamo che in questa nuova scuola non ci andrà nessuno, il che sarebbe ancora più grave poiché, non dimentichiamolo, si sta giocando con la vita, l’istruzione, la cultura e il futuro degli alunni di Conflenti.

Trovo importante  condividere un pensiero dell’antropologo Vito Teti che nel manifesto per i borghi in via di spopolamento scrive: «La Costituzione ci impone di assicurare a ogni cittadino un titolo legale di studio, che gli consenta di accedere alle scuole superiori, alle Università, al mondo del lavoro e delle professioni. La Calabria e i suoi paesi non hanno bisogno di chiusure, di localismi, di retoriche, ma di aprirsi al mondo, rinnovare la pratica dell’accoglienza, inventare nuove forme di economia, socialità, convivialità.»

Considerata la carenze di bambini e il conseguente aumento delle pluriclassi, penso che oggi più che costruire nuove strutture dovremmo riflettere su strategie per contrastare lo spopolamento, con iniziative concrete, propositive e sostenibili.

Consapevole che il problema non è di semplice soluzione, invito l’amministrazione ad una nuova riflessione attenta, scrupolosa rispetto a questa scelta,  poiché probabilmente  con la chiusura dell’istituto V. Butera  a Conflenti centro molte famiglie potrebbero decidere di andar via, e se i bimbi se ne vanno, le scuole chiudono e il paese muore.

Mi preme sottolineare che la mia vuole essere una riflessione politica (intesa come servizio al bene comune)  e non un attacco all’Amministrazione Comunale di Conflenti, con la quale mi complimento per i molteplici finanziamenti ottenuti ed ereditati per la ristrutturazione/costruzione di opere pubbliche.

Alessio Bressi

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