“Quando sono partito nel viaggio della vita non avevo una valigia di cartone ma quella che possedevo per me era come se fosse di Louis Vitton”. Con queste parole Gerardo Sacco, l’orafo delle dive, ha concluso la sua lezione stamattina all’Università della Calabria, invitando gli studenti a credere nelle proprie potenzialità e nei propri sogni.

Il suo intervento si è tenuto nell’ambito del corso di pedagogia della comunicazione tenuto da Mario Caligiuri, che lo ha introdotto mettendo in rilievo il profondo significato educativo della sua attività e della sua vita. Sacco ha esordito esprimendo la sua emozione esprimendo il grande onore di tenere, con la quinta elementare, una lezione in un’aula universitaria.

Nel corso della sua esposizione, interrotta da numerosi applausi, Sacco ha fatto emergere, attraverso le vicende della sua vita, come valorizzare i talenti, trasformare i limiti in opportunità, partire dalle proprie radici per dare un senso all’esistenza, trasmettere agli allievi un’arte antica e sapiente, trasformare la creatività artigiana in un’impresa economica, rimanere con il cuore nella propria città e la testa nel mondo, diventare un esempio che ci rende orgogliosi di essere calabresi, rappresentare dovunque come un ambasciatore la propria terra, continuare a esprimere valori nonostante il successo planetario, investire sui collaboratori per creare il futuro.

Questo potrebbe essere considerato il decalogo di Gerardo Sacco per i giovani calabresi, ha commentato Mario Caligiuri. La lezione si è sviluppata anche con la proiezione di brevi video che hanno sottolineato alcuni momenti salienti della sua attività, dalla premiazione al Festival del Cinema di Taormina alla mostra all’Istituto Italiano di Cultura a Madrid. In conclusione Gerardo Sacco ha risposto alle domande degli studenti.

Di