Stasera in Consiglio regionale abbiamo scritto una pagina altamente qualificante di questa legislatura.
Con la seduta sulla Sanità abbiamo restituito centralità, ruolo e dignità all’Assemblea legislativa su una questione fondamentale come il diritto alla salute dei cittadini calabresi.
Un diritto costituzionalmente garantito, che è supremo e di fronte al qualetutto il resto diventa secondario.
Abbiamo il dovere di difenderlo, questo diritto, e perciò nelle scorse settimane siamo stati parte attiva di alcuni dei momenti che, nell’ambito di una piattaforma comune di rivendicazioni, hanno dato vita a una grande mobilitazione popolare.
Lo abbiamo fatto in Calabria, nell’area centrale della nostra regione e a Lamezia, dove esiste un ospedale che non può essere considerato un semplice “spoke”, ma che ha tuttora un ruolo fondamentale e che deve continuare ad ambire alla funzione di centro traumatologico dell’intera regione.
E’ stato un errore politico gravissimo, di cui paghiamo ancora oggi le conseguenze, quello commesso sette anni fa, quando nella passata legislatura si accettò il commissariamento del Piano di rientro.
In quel momento, chi governava la Regione abdicò alla responsabilità di compiere le scelte politiche sul comparto più delicato e rilevante a livello regionale.
Il risultato è che oggi la situazione è insostenibile e i livelli essenziali di assistenza sono ai minimi in Italia.
Serve una riqualificazione della rete territoriale, fatta di moderni servizi a misura di paziente.
Serve un’assistenza specialistica costante, ogni giorno, ogni notte.
Serve investire sulla dotazione tecnologica mediante l’utilizzo dei fondi ex articolo 20.
Serve, soprattutto, un nuovo patto tra la Regione e il Governo nazionale, per far ripartire il comparto in Calabria e realizzare ciò che i cittadini ci hanno chiesto nel momento in cui ci hanno eletti: una sanità efficiente.