Domenica 4 dicembre, dalle 7.00 alle 23.00, gli italiani si recheranno alle urne per decidere se cambiare o meno le sorti della Legge Fondamentale della Repubblica italiana, cioè il fulcro attorno al quale ruota la gerarchia delle fonti di diritto del nostro Stato.
Non essendo previsto un quorum specifico sarà la maggioranza a decidere cosa ne sarà della Costituzione: più Sì permetteranno una “rivisitazione” del testo, più No lasceranno tutto invariato.
“Approvate il testo della legge costituzionale concernente disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V parte II della Costituzione.
Superamento del bicameralismo paritario
Se la Riforma Costituzionale prende atto, uno dei cambiamenti è il superamento del bicameralismo paritario, cioè si mette fine all’equivalenza tra Camera e Senato, quindi i due organi dello Stato non avranno più gli stessi poteri e non svolgeranno più gli stessi compiti, come per esempio il voto di fiducia al Governo oppure l’approvazione di tutte le leggi. Il compito del “nuovo” Senato sarà limitato a legiferare con la Camera in materie riguardanti le riforme costituzionali, disposizioni sulla tutela delle minoranze linguistiche, referendum, enti locali e politiche europee.
Riduzione del numero dei parlamentari
Il Senato avrà un numero inferiore di membri, da 315 senatori si passerà a 100, questi non saranno più eletti direttamente ma saranno scelti dalle assemblee regionali tra i consiglieri che le compongono e i sindaci della regione. Quindi il “nuovo” Senato sarà composto da:
- 74 consiglieri regionali
- 21 sindaci
- 5 senatori nominati dal Presidente della Repubblica (in carica per 7 anni)
Il contenimento dei costi del funzionamento delle istituzioni
La riduzione dei componenti del Senato unita alle altre disposizioni presenti nella Riforma dovrebbe far ridurre la spesa pubblica, ma attualmente non è possibile calcolare la cifra precisa intorno alla quale si aggira il “risparmio pubblico”.
Soppressione del CNEL
Il CNEL è un organo previsto dall’articolo 99 della Costituzione e ha la funzione di fornire una consulenza tecnica al Parlamento, le sue materie di competenza sono la legislazione economica e sociale. Ha diritto all’iniziativa legislativa limitatamente alle sue competenze.
Revisione del Titolo V della parte II della Costituzione
Il Titolo V della parte II della Costituzione contiene le norme fondamentali che regolano le autonomie locali. Questa parte della Costituzione è già stata modificata nel 2001 quando fu garantita alle regioni maggiore autonomia in campo finanziario e organizzativo. Se il 4 dicembre vincerà il “Sì” molte competenze torneranno esclusivamente allo Stato. Attuando la modifica proposta si perderebbe quel “decentramento” che permette di delegare maggiore potere a livello locale.
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