Rinnovata la servitù militare per il Monte Mancuso relativa alla base “Nato” costruita all’indomani della guerra fredda, negli anni ’60, e che sarebbe stata dismessa nei primi anni del ’90 del secolo scorso dopo la guerra in Iraq e “abbandonata” agli inizi degli anni 2000. Si tratta di una delle 113 basi americane che sorsero in Italia ma che poi, per tutta una serie di vicende geo-politiche, sono state progressivamente negli anni abbandonate. In particolare, la base militare di Monte Mancuso, la IMMZ, faceva parte della rete Ace-Hight, un sistema strategico di telecomunicazioni e ponti radio nell’ambito della Nato che collegava tutti i radar posti sui confini del Patto Atlantico. Un canale privilegiato, così come si evince da alcune testimonianze foto documentate negli anni ’70 del secolo scorso era quello dei collegamenti radar con la Grecia ad est (Cefalona) ma anche con l’Italia con Ischia Punta Fetto e la Sicilia con il Monte Lauro. Questo documento, mette in chiaro che non è ancora il tempo di dichiarare del tutto abbandonata la base di Monte Mancuso, ma non spiega l’utilità di tale servitù per una struttura apparentemente senza attività. Infatti, la base versa in uno stato di assoluto abbandono e nessuno si prende la briga di vigilare su cosa accada al suo interno; un atteggiamento improvvido in una terra in cui opera la più potente delle mafie. La popolazione a sempre parlato di misteriosi camion che nelle ore della notte più profonda si inerpicavano sulla montagna diretti alla base Nato, una popolazione che ha visto aumentare a dismisura le morti per tumori a fronte di una pressoché inesistenza di siti industriali sul suo territorio, Si dice infatti che, i camion, trasportassero fusti tossici provenienti dalla stessa zona dove spiaggiò la Jolly Rosso ad Amantea, il 14 dicembre del 1990. si parlava anche di bombe atomiche nascoste in un rifugio sotterraneo esistente all’interno della base. Inoltre, la gente si chiede perché, se la base è dismessa, il sito su cui sorge resta, a tutti gli effetti zona militare come confermato dall’atto di rinnovo per la servitù appena siglato.
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