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QUETTA (PAKISTAN) – Sale a 210 morti, e almeno 375 feriti, il bilancio dello spaventoso terremoto di magnitudo 7.7 che ha colpito il sudovest del Pakistan.
Lo ha reso noto il funzionario provinciale Zahid bin Maqsood, aggiungendo che 375 persone sono rimaste ferite. Secondo il portavoce del governo provinciale Jan Mohammad Bulaidi il bilancio delle vittime sarebbe invece di 216 persone.I dati contrastanti sono probabilmente dovuti alla difficoltà di contattare i funzionari locali e la popolazione nella regione. Il sisma ha colpito la provincia del Belucistan.
La scossa di terremoto è durata 8 interminabili secondi. PICCOLA ISOLA. È ancora difficile fare una stima esatta dei danni della scossa avvenuta alle 16.30 ora locale (le 13.30 in Italia) e avvertita in diverse metropoli pachistane e perfino nella vicina India. Il sisma ha perfino fatto emergere una piccola isola di fronte alla costa di Gwadar, sull’oceano Indiano. Secondo l’Ufficio di Meteorologia pachistano l’epicentro del sisma si trova nella remota regione di Awaran, a 120 chilometri a sud-ovest del distretto di Khuzdar, situato sulla strada da Quetta a Karachi. È successo a una profondità di appena dieci chilometri e quindi molto dannoso. La macchina dei soccorsi si è messa in moto e diversi team sono stati inviati nei villaggi colpiti. Secondo le prime informazioni disponibili ma molto frammentarie «sono crollate centinaia di case di fango» e si teme quindi che ci siano diverse persone intrappolate tra i detriti. Il sisma ha anche danneggiato le comunicazioni e quindi al momento non sono disponibili precise informazioni sulla tragedia. È stato mobilitato anche l’esercito per portare generi di prima necessità e ospedali da campo. Molto probabilmente soltanto nei prossimi giorni si avrà una situazione chiara sull’entità della calamità. Sembra che le aree di Awaran e Khuzdar siano le più colpite. Nel villaggio di Labash è stata danneggiata una base delle forze paramilitari dei «Levies». BILANCIO. In serata, la polizia ha confermato il bilancio di 52 morti e 250 feriti trasportati in diversi ospedali della zona. L’ultimo grave terremoto in Pakistan risale all’ottobre 2005 nella regione del Kashmir (divisa con l’India) e nella provincia nord occidentale di Khyber Pakhtunkwa costato la vita a 75 mila persone secondo stime ufficiali. Come spiegano i sismologi, il terremoto di oggi è avvenuto in una delle zone più complesse della Terra, punto di incontro di tre placche tettoniche, la placca Indiana, a Sud-Est, la placca Araba a Sud-Ovest e la placca Eurasiatica a Nord. In particolare, Gianluca Valensise, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), ha detto che il sisma «è stato generato da una struttura tettonica chiamata faglia Kirthar, orientata in direzione Nord-Est». La rottura della faglia potrebbe avere un’estensione notevole, fino a 200 chilometri e tocca la regione montuosa e deserta del Balucistan, affacciata sull’Oceano Indiano. «In questa zona – spiega Valensise – si trova una catena montuosa con molti sistemi di pieghe, generati dal movimento di compressione causato dall’incontro delle tre placche». Sia la placca Indiana sia quella Araba spingono contro la placca Eurasiatica e scivolano progressivamente sotto quest’ultima al ritmo, rispettivamente, di 4 e 2 centimetri l’anno. PAURA. L’ultimo terremoto avvenuto in questa area, confortabile con quello di oggi, risale al 1935, a Quetta, con una magnitudo compresa fra 7,7 e 7,8, e con un bilancio di vittime che oscilla dai 30 mila ai 60 mila morti.

Fonte: www.leggo.it

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