Tonino Scalzo (PD) sul problema della “lingua blu”: individuare risorse economiche da destinare agli allevatori calabresi per i danni subiti e rendere funzionante la filiera della prevenzione
Le fibrillazioni politiche ed elettorali non possono distrarre l’attenzione istituzionale da alcune problematiche come quella della “lingua blu”, che sta flagellando gli allevatori calabresi e con essi un comparto chiave della nostra economia sebbene, purtroppo, alquanto trascurato.
La “bluetongue” (febbre catarrale degli ovini) si sta propagando tra gli allevamenti distribuiti sull’intero territorio regionale, compromettendo le produzioni e i relativi posti di lavoro.
Tra l’altro il settore negli ultimi anni ha avuto modo di arricchirsi del contributo professionale di numerosi giovani che vi hanno trovato un importante sbocco occupazionale, grazie anche alle attività di promozione delle produzioni casearie tipiche, come formaggi e latticini in genere.
Ciononostante i livelli di prevenzione e tutela predisposti per proteggere il bestiame da quest’insidiosa patologia appaiono inadeguati e destano non poca preoccupazione per il futuro.
Anche perché le iniziative poste in essere da quando la malattia ha cominciato ad insidiare gli allevamenti calabresi, tavolo regionale incluso, non sono riuscite a focalizzare e arginare il problema che, infatti, nel frattempo è diventato vera e propria piaga.
Prova ne siano i danni economici ingenti subiti dagli allevatori, di fronte ai quali non si può rimanere inerti.
A maggior ragione, bisogna evitare anche azioni politiche di speculazione su una vicenda che merita invece un pacchetto di misure coordinate e volte ad agire nell’immediato, onde evitare che dalla contabilità dei danni, già avvilente, si passi allo sprofondamento del comparto .
Ragion per cui sono del parere che si debba andare oltre il tavolo già costituito in sede regionale, essendo necessario coinvolgere i ministeri competenti, con l’obiettivo di individuare risorse economiche da destinare agli allevatori calabresi per i danni subiti e rendere funzionante la filiera della prevenzione, atteso che quanto approntato finora non è stato sufficiente.
Vorrei anche ricordare come altre possibili malattie insidiose per gli animali (come la brucellosi, la tubercolosi e la leucosi degli animali bovini e ovicaprini, o ancora la “aethina tumida” per le api), impongano un’attenzione particolare, al fine di evitare e prevenire ulteriori danni per le imprese. E’ fondamentale mantenere un elevato livello di attenzione e porre in essere, evitando superficialità e errori, una efficace e seria azione di prevenzione.
Tonino Scalzo
Consigliere Regionale Partito Democratico