ROMA – Ecco il vaccino anti-eroina. Arriva dagli Stati Uniti e potrebbe avere effetti rivoluzionari.
Un nuovo vaccino per combattere l’uso di eroina è stato sperimentato sui ratti e potrebbe rappresentare una nuova arma per sconfiggere le dipendenze. Il vaccino, descritto sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti e realizzato dai ricercatori coordinati dall’Istituto di ricerca Scripps in California, agisce intercettando le sostanze psicoattive nel sangue e impedendone l’afflusso al cervello.
COME AGISCE Esistono già da anni farmaci in grado di contrastare con buona efficacia gli effetti collaterali legati alla disintossicazione dall’eroina e capaci di mitigare in parte le possibili ricadute, ma nessuno era finora in grado di annullare gli effetti dell’eroina. Intercettando nel sangue le molecole psicoattive dell’eroina, il nuovo farmaco ideato dai ricercatori statunitensi è infatti capace di bloccare definitivamente gli effetti dell’eroina sul cervello, evitando così possibili ricadute del paziente disintossicato.
PRONTA LA SPERIMENTAZIONE SULL’UOMO
«Ratti affetti da dipendenza – ha spiegato George Koob, uno dei responsabili dello studio – riprendono compulsivamente a utilizzare la droga se ne hanno la possibilità, ma il nostro vaccino blocca questo comportamente». Il farmaco è in grado di annullare gli effetti dovuti all’assunzione di eroina e potrebbe quindi servire come strumento da affiancare ai trattamenti farmacologici nelle terapie di disintossicazione. Si tratta di uno studio realizzato finora su ratti e a breve dovrebbe prendere il via la sperimentazione sull’uomo. Se i test dovessero confermare quanto finora osservato, spiegano i ricercatori, il nuovo vaccino potrebbe essere utile alla disintossicazione delle oltre 10 milioni di persone nel mondo dipendenti da eroina. Il farmaco messo a punto dai ricercatori è in grado di riconoscere i principi attivi dell’eroina e sequestrarli in maniera selettiva senza bloccare gli effetti di metadone e gli altri farmaci utilizzati per le terapie di disintossicazione. «Non influenza il sistema degli oppioidi – ha proseguito il ricercatore – quindi in linea di principio si potrebbe somministrare il vaccino a persone eroina-dipendenti e continuare a trattarli con terapie standard, ossia antidolorifici oppiacei come la codeina oppure l’ossicodone». I ricercatori si dicono quindi molto ottimisti sulla possibilità di un rapido inizio dei test clinici e confidano in un successo del vaccino anche sull’uomo.